domenica 25 gennaio 2009

La birra analcolica

Il segmento delle birre analcoliche e light, sebbene costituisca una nicchia del grande mercato birraio, appare in crescita in tutti i paesi europei. Pertanto le grandi multinazionali della birra stanno rafforzando la loro offerta in questo comparto.
Il paese leader di consumo di birra analcolica in Europa è la Spagna,infatti il mercato spagnolo ha conquistato il primato mondiale dei consumi di birre analcoliche che rappresenta ormai il 10% del totale consumi di birre in questo paese.
I consumi della SIN (come viene chiamata in gergo la “cervesa sin alcohol”) crescono ad un ritmo maggiore rispetto al totale dei consumi di birra. Secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, Pesca e Alimentazione nel primo semestre 2006 il consumo di birra analcolica nei locali spagnoli è aumentato addirittura del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il consumo totale di birra analcolica rappresenta ormai il 10% del totale consumi e, quindi, tenuto conto che i consumi globali di birra in Spagna sono stimati in oltre 34 milioni di litri, il consumo di birre analcoliche è valutato intorno ai 3,4 milioni di hl (3.400 milioni di litri, pari a ben 10 litri pro.capite).La birra, si consuma nel Sud dell’Europa principalmente per rinfrescarsi e generalmente assieme ad altri alimenti, seguendo la falsariga dei consumi tipicamente mediterranei, molto differenti da quelli del Nord Europa. In questo contesto si inserisce bene la birra analcolica che trionfa in Spagna, cosi come anche in Francia (secondo consumatore mondiale di questa tipologia di birra, con una incidenza del 4.5% sul totale consumi.
In italia,la birra Moretti zero prima birra analcolica lanciata nel mercato italiano,è stata premiata durante l’evento del Gran Premio Marketing e Innovazione,come “Prodotto dell’Anno 2008”. La bionda analcolica della Heineken Italia è stata premiata in quanto: “è la prima birra analcolica con tutto il gusto e il piacere di una grande birra, garantita da Birra Moretti. È dedicata a chi ricerca la qualità senza gli effetti dell'alcol” infatti,la forza di Birra Moretti Zero sta nelle caratteristiche di prodotto: una birra realmente innovativa in quanto, pur essendo completamente analcolica, mantiene tutto il gusto e l’aroma delle tradizionali birre lager. Per tutto il 2008, sul cluster di Birra Moretti Zero, spiccherà il logo di Prodotto dell’Anno: una vera e propria certificazione per garantire a tutti le innovative qualità di questa birra analcolica, sì, ma non a discapito del gusto.

Produzione della birra analcolica

Le “analcoliche” sono entrate con successo nel mondo della birra perché in perfetta sintonia con i tempi moderni. Sono infatti particolarmente indicate per chi pratica sport, per chi segue una dieta o per chi, viaggiando in auto, non vuole rinunciare al piacere di una birra.Il processo utilizzato per la produzione delle birre analcoliche si differenzia, rispetto a quello delle altre birre, nella fase della fermentazione, che viene arrestata a bassa temperatura.Si evita così che la gradazione alcolica aumenti e si ottengono birre con una percentuale di alcol pari allo 0,5% circa in volume.Caratteristica molto importante è che il basso tenore alcolico non interferisca o riduca il gusto caratteristico della birra, ed a questo proposito molte birre risultano invece deludenti.

Secondo me…

Quanti di voi hanno già assaggiato una birra analcolica? E quanti di voi hanno intenzione o sarebbero disposti a provarla e a sceglierla al posto di quella classica?Non ho mai assaggiato la birra analcolica, lo premetto e non ho davvero idea di quali possano essere i dati di vendita di tale prodotto.Sono tuttavia certo che l’atteggiamento mentale nei confronti di una birra analcolica è di chiusura: se devo bere una birra che sia tale! Perché secondo voi?A mio avviso non è tanto la differenza di gusto a indisporre il consumatore: sono sicuro che bendato probabilmente non sarei in grado di riconoscere la differenza di sapore tra una bionda classica e una a zero alcool.La differenza è legata all’immagine e alla percezione dell’esperienza in sé. Siamo letteralmente bombardati da pubblicità di birre: se fate attenzione i messaggi puntano non tanto e non solo sul gusto del prodotto reclamizzato ma sugli aspetti legati all’appartenenza a un gruppo, alla festa, in fin dei conti all’esperienza.Si punta ai valori che la birra può evocare, quasi a uno stile o un’identità. E quasi sempre il clima è di festa, o c’è una festa di mezzo, ovviamente: la birra in compagnia scioglie un po’ la timidezza e ci si diverte di più: questo il core dell’adv in poche parole.Ieri sento per l’ennesima volta per radio la pubblicità di una birra analcolica che dice che la birra analcolica ha lo stesso gusto di quella normale.Se si punta a una clientela giovane quel messaggio è inefficace, non dico inutile ma quasi.Dal mio punto di vista, se si vuole lanciare una birra analcolica bisogna lavorare sulla percezione del prodotto puntando non tanto su un confronto a livello di sapore, ma sul fatto che “non sei affatto sfigato se bevi birra analcolica”.È questo il punto! E non ti faccio capire un simile concetto puntando sul gusto, ma sull’esperienza del fare festa anche senza alcool, senza che tale esperienza nell’immaginario comune risulti paragonabile alla festa delle medie dove non si può bere (il rischio è quello) o del “vorrei ma non posso” (la soluzione di ripiego).



Fonti:
- beverfood
- mondobirra
- produzione della birra analcolica

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