domenica 30 novembre 2008

Mortalità Infantile

Pur vivendo in un Paese in cui tecnologia e avanguardia sono all’ordine del giorno, il tasso di mortalità infantile risulta essere ancora molto alto. Grazie a “Italia in cifre” sappiamo che nel 2005 i decessi nel primo anno di vita sul territorio nazionale sono 2108, di cui 558 riguardano i decessi avvenuti nella prima settimana dalla nascita, 966 nel primo mese e 584 dopo il primo anno di vita.
Se prendessimo in considerazione il tasso di mortalità infantile dei decenni passati allora questo non risulterebbe un “dato da capogiro” in quanto fino agli anni ’90 si parlava di cifre molto più consistenti, nonostante ciò ci troviamo comunque davanti alla morte di 2108 neonati.
Nel corso degli ultimi 12 anni il numero dei bambini deceduti nel primo anno di vita è notevolmente diminuito. Dal 1990 al 2001 la mortalità infantile si è infatti ridotta del 41%, soprattutto grazie al miglioramento della qualità dell'assistenza al parto ed al bambino nel periodo perinatale. Il 75% dei decessi del primo anno, infatti, continua a interessare bambini che hanno meno di un mese di vita ed è un fenomeno che vede maggiormente coinvolti i maschietti a scapito delle femminucce ed i bambini del Sud rispetto a quelli del Nord. Nel biennio 2000-02 presentano mortalità inferiore Friuli Venezia Giulia (2,7 per mille nati), Toscana e Veneto a pari merito con 2,9, Bolzano (3) e Umbria (3,1). Invece la maglia nera per morti tra i bimbi sotto un anno di età spetta a Sicilia (6,3 morti per 1000 nati), Puglia (5,7), Basilicata (5,3), Campania (5). Ciò lo rivela un’indagine del Centro Nazionale Epidemiologia dell'ISS (CNESP), in collaborazione con l'ISTAT.
È pur vero che l’Italia risulta essere uno dei Paesi al mondo in cui il tasso di mortalità infantile è tra i più bassi e si classifica al primo posto se invece si prende in considerazione la speranza di vita alla nascita. L’età media degli uomini italiani risulta essere di 78 anni, contro i 75 anni degli Stati Uniti, mentre le donne possono vantare una speranza di longevità maggiore: l’età media delle donne italiane è di 84 anni contro i 79 anni della Gran Bretagna.
Se prendessimo in considerazione i dati forniti riguardo il tasso di mortalità infantile e la probabilità di morire entro il quinto anno di vita nei vari continenti, scopriremo che l’Italia è tra i paesi in cui è riscontrabile una situazione migliore rispetto a paesi come Africa ed Asia che continuano a soffrirne maggiormente. Nei Paesi industrializzati si è infatti verificato un notevole calo della mortalità infantile, passando da 40 a 6 decessi su 1000 nati vivi dal 1960 al 2005.
Nonostante i dati mostrino un miglioramento non bisogna credere che si sia raggiunta la massima efficienza ma occorre continuare ad investire nella ricerca e nell’assistenza sanitaria, con l’obiettivo di raggiungere picchi di sopravvivenza molto più elevati.

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