martedì 2 dicembre 2008

Pressione fiscale UE



Secondo Eurostat le imposte "assorbono" il 42,9 % del Pil. I piu' "tartassati" sono gli svedesi. In coda gli irlandesi Pressione fiscale, Italia al nono posto in Europa MILANO - I contribuenti italiani sono i piu' "tartassati"? Secondo uno studio di Eurostat (l'istituto europeo di statistica) l'Italia figura solo al nono posto tra i 15 Paesi dell'Unione monetaria nella speciale classifica compilata sulla base della pressione fiscale. Nel 1996, ha calcolato Eurostat, il 42,9 % del prodotto interno lordo (Pil) e' andato all'erario contro una media europea del 42,4 % . Le tasse ed i contributi maggiori le pagano gli svedesi (55,2 % ) ed i danesi (52,0 % ). Agli ultimi posti in classifica troviamo la Spagna (35,2 % ) e l'Irlanda (34,5 % ). Cio' significa che, dati alla mano, il processo di armonizzazione fiscale tra i Paesi dell'Unione e' davvero "un percorso in salita", come ha sostenuto di recente il commissario europeo Mario Monti. Tuttavia la "variabile fiscale" e' ormai considerata fondamentale dalle imprese. In particolare gli industriali italiani da tempo chiedono di ridurre la pressione tributaria per non perdere terreno nei confronti dei diretti concorrenti, anche europei. E in effetti risulta che tra i quattro grandi Paesi del Continente, che da soli pesano per i tre quarti su tutte le entrate fiscali dell'Unione, soltanto la Francia ha una pressione superiore a quella italiana (45,5 % ), mentre Germania e Regno Unito hanno valori anche inferiori alla media europea, rispettivamente con il 42 ed il 35,9 % . A sorpresa, invece, l'istituto Eurostat ha rilevato in Italia una diminuzione del peso dei contributi sociali (scesi dell'1,7 % ), mentre e' rimasta stabile la pressione puramente fiscale. E' un dato che appare in controtendenza rispetto alle polemiche degli ultimi mesi sul costo del lavoro. Anche in questo caso Confindustria da tempo chiede un alleggerimento della quota di oneri sociali a carico dell'azienda. Complessivamente, in tutta l'Unione l'ufficio statistico ha registrato un leggero aumento del peso della componente fiscale che dal 27 % del 1995 e salita nel '96 al 27,2 % del Pil. Nel corso di tutti gli anni Novanta la pressione fiscale ha oscillato con un margine dello 0,5 % . Piu' marcata la crescita della voce oneri sociali che nel 1996 ha superato con il 15,3 % il tasso record del 15 % gia' raggiunto l'anno prima.

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